ASSOCIAZIONE AMICI DEL MUSEO PEPOLI  -  Trapani


MUSEO PEPOLI cento anni di storia

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Luigi Biondo _________________________________________________________________________________________________

 

di espositori di elevata finitura artigianale. Sarebbe un cammino anacronistico tornare a stilemi ormai sorpassati ma il tentativo del progetto è certamente quello di recuperare quanto più possibile un’identità, un carattere ed un’aura vicina a quella fortemente voluta dal conte Pepoli e dal primo direttore Antonino Sorrentino nei primi anni del secolo scorso. Il visitatore del museo che verrà avrà la possibilità di un accesso più veloce grazie ad una bigliettazione on line o a prenotazioni in remoto.
    Attraverserà il chiostro ombroso passando fra i reperti lapidei che testimoniano la storia di Trapani, delle sue fortificazioni e delle porte urbiche. Godrà di un hortus conclusus, popolato di agrumi selvatici, che lascerà uno spazio al centro della corte per eventi all’aperto. All’interno sarà accolto da un’immagine incorniciata del conte Pepoli che, grazie a sensori mimetizzati, si animerà per ricordare la storia del museo e la sua scelta di creare un sistema di gerarchie mirate non alla sacralizzazione delle collezioni, ma alla valorizzazione di ciò che esso sa e può insegnare.
    Gli spazi saranno divisi in aree tematiche a loro volta inquadrate in percorsi cronologici e la voglia di recuperare le spazialità del passato costruirà ambienti nuovi. I grandi corridoi che servivano le celle dei frati carmelitani saranno liberati da vetrine ed espositori e le pareti popolate dalle grandi pale d’altare e dai quadri di dimensioni maggiori. Le paraste detteranno il ritmo delle tele e saranno fuga prospettica verso le volte ricche di stucchi antichi. Sarà abbattuta la sottile parete del corridoio orientato fra nord e sud che era diventata negli anni sessanta la cesura fra un deposito e l’esposizione. L’operazione permetterà di riappropriarsi dell’infilata prospettica e di ricuperare la ventilazione naturale.
    Con effetto domino i depositi saranno traslati ed occuperanno gli spazi più moderni ed anonimi adesso destinati ai dipinti. Sarà possibile così ricavare nuovi ambienti dedicati alla collezione di stampe, alla numismatica ed alla figura di Nunzio Nasi ed ancora valorizzare la collezione di presepi senza perdere le vetrine progettate dal museografo Franco Minissi.
    Piccole variazioni di livello consentiranno anche ai bambini ed ai diversamente abili di avere una visione più ravvicinata alle opere.
    Le opere in oro, argento, i coralli ed i gioielli confluiranno in ambienti che hanno la pretesa di simulare una wunderkammer e che doneranno un’esperienza multimediale immersiva. Le vetrine con i preziosi avranno, quasi da contraltare, immagini tridimensionali, proiettate su di una parete laterale e sul pavimento, che avvolgeranno i visitatori coinvolgendoli in un immaginifico viaggio in fondo al mare o nella storia delle botteghe degli artisti barocchi.
    Oggetti confusi per tanti anni come semplici oggetti

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inanimati avranno una nuova chiave di lettura che potrà condurci verso la costruzione di esperienze attive di apprendimento capaci di coinvolgere pienamente il fruitore sia esso uno studioso o il comune visitatore.
    Le esperienze descritte saranno accessibili anche ai portatori di handicap ai quali saranno destinati piccoli accorgimenti per eliminare barriere architettoniche e psicologiche. Particolare attenzione quindi sarà rivolta ai percorsi tattili ed alle comunicazioni con la lingua dei segni.
    Tutti gli ambienti saranno climatizzati ponendo attenzione alle condizioni microclimatiche ideali per conservare le opere d’arte ed illuminando i percorsi con tecnologie led. Sarà possibile così ridurre gli sprechi energetici ed avere una sensazione di trovarsi nella nostra “casa dell’arte”.