ASSOCIAZIONE AMICI DEL MUSEO PEPOLI  -  Trapani


MUSEO PEPOLI cento anni di storia

  Note delle pagine 23 e 24 (pag.30)

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Il museo e il suo statuto

Angela Morabito

 

Art. 1

 

Per iniziativa del Conte Agostino Pepoli è istituito in Trapani un Museo civico, che prende il nome di Museo Pepoli.
 

maioliche all’Ospizio marino ed ospedale dei bambini “Riccardo Sieri Pepoli”, un’opera pia da lui fondata per aiutare i bambini rachitici.


Verbale di consegna e di scarico. Trapani, 12 luglio 1906

Probabilmente Agostino non accettò la decisione del fratello di donare i beni di famiglia raccolti dai suoi avi4 e, per evitare che andassero dispersi, il 19 novembre del 1906 avanzò al Sindaco di Trapani una richiesta:

«Allo scopo d’iniziare un Museo di antichità ed arte, che raccolga in un unico locale gli oggetti di proprietà comunale sparsi per la Città, e quelli che io ò raccolto qui e in Monte S. Giuliano, affinché si possano meglio custodire ed ammirare dai cittadini e dagli stranieri chiedo ... l’autorizzazione di occupare per lo scopo suddetto, e sempre nell’interesse del Comune, il chiostro collo spazio che lo precede, lo scalone con parte del corridoio a terreno ed il primo piano dell’ex Convento dell’Annunziata. Saranno a mio carico le spese del trasporto degli oggetti e quelle dei ristauri, che io crederò di fare al fabbricato senza arrecarvi alcuna modificazione»5.

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Art 2

Il Museo ha la sua sede nell’ex convento dell’Annunziata, di proprietà del Comune, in quei locali a tale scopo destinati e che sono stati recentemente restaurati ed adattati dalla liberalità dello stesso Conte Pepoli, il quale allo scopo di questa fondazione per pubblico uso, vi ha raccolto a proprie spese, nell’interesse dell’Arte e della Storia patria, quadri, cimeli, ed altri oggetti, già di sua proprietà e da lui donati al nuovo ente. Fanno anche parte del Museo la pinacoteca Fardelliana e gli altri oggetti di pertinenza del Comune che furono ivi collocati o che lo saranno in avvenire1.
 

   Questi sono i primi due articoli dello Statuto del Museo Pepoli che fu approvato dal Consiglio Comunale di Trapani nella seduta del 16 giugno 1908.
   L’idea di fondare un museo civico nacque dall’esigenza di conservare al meglio la grande quantità di oggetti rinvenuti nel territorio della provincia di Trapani, poiché, non esistendone uno in città, si rischiava che questi beni potessero essere dispersi in altri istituti della Sicilia.
   Il Pepoli nel 1875 aveva così deciso di donare la sua collezione archeologica al Comune subordinando il dono «alle condizioni che il locale destinato a Museo sia la Chiesa di Santa Maria di Gesù o altro locale, perché sia un accessorio di atti stabilmente pubblici, e coll’espressa dichiarazione che qualora per qualunque evento il Museo … sarà per qualsivoglia cagione soppresso, in tal caso gli oggetti tutti di cui si terrà apposito catalogo ritornino al donatore o a chi per esso»
2.
   L’accordo per la concessione dei locali della chiesa di Santa Maria di Gesù non venne raggiunto e l’idea rimarrà inattuata per altri trent’anni.
   Determinante fu la morte, avvenuta tra febbraio e marzo del 1906, del fratello maggiore di Agostino, il barone Antonio, il quale, nei suoi testamenti olografi del 4 e del 30 gennaio 1906, aveva deciso di «nominare legataria di tutti i suoi quadri la Pinacoteca Fardelliana»
3 e di donare inoltre altri beni, soprattutto ceramiche e aaaaaaaaaaaaaaaaaaaa