ASSOCIAZIONE AMICI DEL MUSEO PEPOLI - Trapani


27-09-2023

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI LINA NOVARA E ANTONIETTA SPADARO

“TRAPANI LIBERTY Architetture e protagonisti della modernità”

Relatore Architetto Vito Corte

Vito Corte in conferenza, nel tavolo con A. M. Parrinello,
L. Novara, M. A. Spadaro

Si è svolta sabato 23 settembre 2023, presso il Museo regionale di Trapani “Agostino Pepoli”, alla presenza di un numeroso e attento pubblico, la presentazione del volume “TRAPANI LIBERTY Architetture e protagonisti della modernità” di Lina Novara e Maria Antonietta Spadaro.

Pubblichiamo con piacere la relazione dell’architetto Vito Corte per la presentazione del libro e la nota delle autrici.

RELAZIONE DELL'ARCHITETTO VITO CORTE

TRAPANI LIBERTY è una rielaborazione ragionata del celebre volume “il Liberty a Trapani” delle stesse autrici, edito nel 1990. Il testo si occupa di documentare una significativa produzione architettonica ed artistica che, riunita dal filone espressivo del Liberty, ha interessato Trapani nei primi anni del Novecento, ma la finalità è principalmente orientata alla attualità per quanto attiene alla esigenza di conoscenza e tutela dei beni illustrati.
La contestualizzazione principale degli argomenti trattati è Trapani per offrire spunti di ulteriore approfondimento e mantenere l’attenzione verso questa esperienza di storia dell’arte locale.
La finalità, in sostanza, è quella di far tornare a prestare attenzione ad una espressione artistico-architettonica che a Trapani ha prodotto interessanti risultati che meritano di essere conosciuti e tutelati.
Il saggio di Maria Antonietta Spadaro “Le radici del Liberty e la Belle Epoque” fornisce gli strumenti conoscitivi necessari ad un lettore non specialista perché questi possa formarsi la più adeguata idea sulla dimensione internazionale del fenomeno: segno che parlare di Trapani Liberty non equivale ad una circostanza edilizia o di una moda circoscritta ad un momento storico ed a un piccolo ambito locale ma che invece si intreccia saldamente con le più importanti manifestazioni culturali europee tra le fine del 1800 e il primo ventennio del 1900.
Il saggio di Lina Novara tra Liberty e Dèco illustra la trasformazione della Trapani primonovecentesca: ad essa corrisponde una sostanziale trasformazione sociale con famiglie della nuova borghesia che commissionano opere “alla maniera di”: guardano e pensando a Parigi, a Vienna ed a Torino e si prefigurano forme di una “città gioiosa” già apprezzate in Europa con l’invenzione di luoghi per le amenities: il tempo libero, l’intrattenimento e le relazioni sociali. Quindi la prevalenza dei committenti, che è borghese, occupa spazi rappresentativi nella città nuova, appena tracciata dalla direttrice della Via Giovan Battista Fardella oppure cerca nella più immediata periferia suburbana la possibilità di esplicitare il proprio status sociale con ville eleganti, magari ardite nella posizione orografica e comunque tutte ammiccanti a quanto già visto a Palermo o a Roma o in Europa. Sovente tutto si risolve in una manifestazione linguistica che interessa la superficie delle cose: dei manufatti edilizi dal punto di vista costruttivo ed urbano e dei manufatti accessori e di finitura dal punto di vista artistico. Alcuni imprenditori del tempo, importano modelli conosciuti all’estero e li ripropongono in città per offrire servizi, fino a quel momento inediti, a nuovi clienti desiderosi di “mettersi in pari” con i gentiluomini e le gentildonne d’oltre confine.
Il saggio di Maria Antonietta Spadaro su Ernesto Basile apre il terzo capitolo, che è dedicato a “i Protagonisti”. In esso l’autrice tratteggia la figura del grande architetto palermitano con sintetici accenni sulla sua opera romana, il Parlamento, e sulle moltissime opere palermitane. Si sofferma su due progetti in territorio trapanese: l’ossario di Pianto Romano e il Palazzo per la Cassa di Risparmio a Trapani.
Lina Novara invece si occupa di altri personaggi, questa volta trapanesi: Francesco La Grassa e Giuseppe Manzo. Tratteggiando la biografia del primo spiega la sua formazione in continuità con il Basile e conseguentemente come la dimensione culturale del progettista ne risulti ricca e capace di gestire tutte le modulazioni espressive di una corrente culturale assai gradita dai tanti committenti. E’ importante conoscere l’attribuzione a tale progettista di molti tra i più iconici e conosciuti edifici della città. Anche per l’altro progettista, il Manzo, l’autrice spiega i collegamenti tra questi e le sue diverse committenze: più scelto, in genere, per le ville extraurbane e i palazzotti urbani il La Grassa mentre più scelto il Manzo per i complessi sanitari: ma in ogni caso entrambi produttori di opere di qualità e tutt’oggi rintracciabili nel tessuto urbano.
Al Villino Nasi è dedicato un capitolo a sé stante. E’ una sezione del tutto nuova rispetto all’originario libro “Il Liberty a Trapani” e si avvale del patrimonio documentario raccolto e portato in mostra nel 2022 al Museo Pepoli di Trapani. E’ una rassegna completa del piccolo ma pregevole manufatto progettato prima dal Manzo e poi dal La Grassa e decorato da vari artisti locali. Ma in questa opera la ricchezza è completata dagli arredi, pregevoli opere di ebanisteria puntualmente descritte, già ammirati in quella mostra e tuttora custoditi negli Uffici della proprietà e da due sculture, ormai solo documentabili da immagini d’archivio, a firma di Mario Rutelli, scultore fonditore giudicato grandissimo quasi quanto Benvenuto Cellini. Completa il capitolo, curato da Maria Antonietta Spadaro ad eccezione della parte dedicata alle sculture curata dalla Novara, la rassegna di ritratti del Nasi: opere pittoriche e scultoree non propriamente liberty ma sicuramente di valore artistico specie quello del futurista Giacomo Balla.
Con il capitolo “Architetture Liberty” la rassegna di Lina Novara passa attraverso alcuni tra i più significativi esempi di Liberty in città: indicando puntualmente l’autore per ognuno di essi si sofferma nella precisa descrizione degli elementi caratterizzanti: perlopiù sono le facciate prospicienti le pubbliche vie, gli androni con le scale e taluni interni di rappresentanza. Nella rassegna, documentata da fotografie dello stato attuale e talvolta completata da immagini d’archivio, emerge in tutti il compiacimento per ritrovare in taluni dettagli i rimandi alla espressività floreale internazionale e sovente anche l’amarezza nel prendere atto che buona parte di quel patrimonio culturale descritto versa in uno stato di degrado che imporrebbe diversa cura e urgenti interventi di salvaguardia.
Chiudono il libro due piccoli capitoli in appendice: il primo è curato da Lina Novara e riguarda la piccola chiesa di Sant’Antonio a Favignana, di incerta paternità ma ragionevolmente attribuita nel progetto a Giuseppe Damiani Almeyda, autore a Palermo di grandi opere pregevolissime tra cui il Teatro Politeama di Palermo e Palazzo Florio nella stessa Favignana, e con un fittissimo e ricco apparato decorativo interno.
Un altro contributo è curato da Maria Antonietta Spadaro e riguarda, sorprendentemente, il musicista Antonio Scontrino. La sua collocazione all’interno del libro è ampiamente motivata dalla affinità culturale dello Scontrino con il mondo artistico di Trapani ad egli coevo. Peraltro la scelta di posizionare lo Scontrino tra gli autori del Liberty trapanese forse deriva da una caratteristica comune a molti di essi che non furono mai chiusi nel loro ambito disciplinare e locale ma che invece arricchirono la loro cultura progettuale ed artistica grazie alle frequentazioni esterne. Chiude l’appendice il rimando, pure curato dalla Spadaro, ad una piccola scultura urbana dedicata ai caduti della Guerra ed a firma dello scultore palermitano Antonio Ugo. La bibliografia, infine, risulta asciutta ed essenziale, senza scivolare in facili ridondanze verso riferimenti che non siano specifici al tema trattato. D’altronde le note a piè di pagina integrano e specificano egregiamente tutto il testo con gli utili rimandi ad ulteriori approfondimenti che un lettore più interessato potrebbe trovare.

Inizio pagina

NOTA DELLE AUTRICI

Con molto piacere abbiamo accolto l’invito delle Edizioni Kalos a pubblicare una nuova edizione del volume, Il Liberty a Trapani, ormai esaurito. Dopo più di trent’anni si è aggiunto qualche nuovo studio, qualche restauro è stato effettuato ma talvolta hanno preso sopravvento il degrado e l’abbandono di edifici che meriterebbero più attenzione.
In questa pubblicazione abbiamo cercato di mettere in risalto i protagonisti e di evidenziare aspetti poco conosciuti o ancora inediti. Scegliendo il criterio della selezione ci siamo soffermate soprattutto sugli edifici di più pregnante rilevanza ed abbiamo evitato il sistema della catalogazione.
Ci auguriamo che questo nostro lavoro possa riaccendere i riflettori sul liberty e su una delle città più suggestive e ricche di storia della Sicilia.

Un sentito ringraziamento va ai proprietari degli edifici presi in esame.
Ringraziamo inoltre gli autori delle fotografie, ed in particolare Alberto Catalano, Lucia Floria, Lorenzo Gigante, Domenico Modica, Giancarlo Nifosì.
Grazie, a quanti a vario titolo hanno agevolato il nostro lavoro, e soprattutto a Elisa Cordova, Roberto Garufi, Maria Genna, Angela Morabito, Giosuè Norrito, Federica Riva, Daniela Scandariato, Ettore Sessa, Teresa Stefanetti.

Copertina del libro