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Maria Luisa Famà __________________________________________________________________________________________________
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per l’esiguità
dei fondi disponibili, realizzammo con un piccolo lavoro in economia. Si è
deciso di destinare a tale funzione la sala del piano terra del museo in
cui erano esposti vari elementi scultorei provenienti dall’antica fabbrica
dell’Annunziata e le iscrizioni lapidee cristiane ed islamiche, opere che
vennero trasferite nella contigua saletta della Cupola mozarabica. |
La redazione
del progetto era stata preceduta dall’accurato studio di enrico Caruso sia
delle fonti e dei documenti storici sia dei segni rimasti sulle strutture,
per la necessaria preliminare conoscenza della stratificazione
architettonica del convento, la cui originaria distribuzione degli spazi
era in gran parte illeggibile. |
risorgimentali e dei dipinti sopra
citati, la modifica della sala della ghigliottina, nonché la
valorizzazione delle opere d’arte esposte al piano terra, con la
conseguente revisione dei criteri espositivi degli anni Sessanta del
Novecento. Attraverso altri interventi si è provveduto ad illuminare come
nel progetto originale la grande scala e l’ingresso monumentale dell’ex
convento dei Carmelitani (detto da alcuni “Aula Capitolare”); la scala era
mortificata e quasi oscurata dagli spessi tendaggi che schermavano i finestroni, nonché dalla tompagnatura di alcune finestre e di un grande “oculo”. |
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ad esistente si era rivelata del tutto insufficiente accogliere il pubblico sempre più numeroso in occasione degli eventi culturali organizzati dal Museo e dall’Associazione degli Amici del Museo.
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